FAM RIUSCITA MA DISERTATA DAI RAPPRESENTANTI DI GOVERNO

Conclusa la Fam ed archiviati i giudizi positivi che hanno accompagnato la manifestazione espositiva per merito degli allevatori, degli imprenditori e degli espositori oltre che degli espositori, il Diprosilac ritiene che occorre tornare coi piedi a terra. Senza nulla togliere al valore della esposizione ed alla giusta esaltazione delle nostre eccellenze, non sembra accettabile che in una occasione come questa passi inosservata l’assenza dei nostri governanti e non viene individuato un momento per fare emergere lo stato di preoccupante crisi che investe gli allevatori che, a ragione, si sentono abbandonati al loro destino. E’ per questo che il Diprosilac ha fatto partire una richiesta di incontro con l’Assessore Regionale dell’Agricoltura, On. Luca Sammartino, e con il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura, dr. Dario Cartabellotta per rappresentare le non sostenibili difficoltà che affliggono, ogni giorno sempre di più, gli allevatori e che hanno determinato e determinano la chiusura di tanti allevamenti. La Fam è la più importante fiera zootecnica ed agroalimentare della Sicilia ma in alcuni dei palazzi della Regione viene considerata alla pari di una sagra paesana di importanza locale. Nel meridione la Fam per importanza è seconda solo alla Fiera del Levante di Bari: quella che ogni anno viene inaugurata dal Presidente del Consiglio accompagnato dai Ministri di competenza e guidato dal Presidente e dalla Giunta di Governo della Regione Puglia. “Quello che viene sottolineato – precisa Enzo Cavallo – non è una critica è solo una constatazione, una lettura della realtà. Negli ultimi anni la presenza del Presidente  Musumeci ci aveva fatto sperare in una inversione di tendenza; ma quest’anno tutto è tornato come prima. I nostri allevatori oltre a mettere in vetrina i loro migliori capi e le loro produzioni di qualità, le loro eccellenze, hanno accettato di partecipare per dimostrare la loro volontà a continuare nonostante la crisi ma non nelle attuali condizioni. Una volontà manifestata con forza, ma chi doveva raccoglierla non c’era. Come dire una occasione perduta se si volevano gestire le finalità della manifestazione in termini propositivi guardando al futuro; un futuro capace di garantire, in termini concreti, risposte diverse e più utili agli investimenti ed ai sacrifici degli allevatori e delle loro famiglie”.

Da considerare che la richiesta di incontro è contenuta in un documento col quale viene sollecitata la liquidazione e la revisione dei provvedimenti già adottati per il pagamento dell’Aiuto Straordinario eccezionale agli allevatori produttori di latte particolarmente colpiti dalla crisi del conflitto Russo- Ucraino tenuto conto che l’amministrazione regionale sta operando in evidente contrasto con l’elenco deibeneficiari (riportante tra l’entità dell’aiuto spettante ad ogni richiedente), pubblicato e divulgato lo scorso mese di dicembre, senza tenere conto di quanto disposto dal Ministro dell’Agricoltura con il D.M. 31.01.2023 (prot. 0048570 in materia di “de minimis” e, più complessivamente, in maniera diversa rispetto a ciò che è stato assicurato ad una delegazione del Diprosilac nel corso dell’incontro di Palermo del 21/03/23.

 

RAGUSA, 4 OTTOBRE

 

In riferimento alla liquidazione degli aiuti in oggetto, il Diprosilac, facendo seguito a tutta la precedente corrispondenza ed ai vari documenti inviati, per conto e nell’interesse degli allevatori siciliani in crisi, nel prendere atto che a distanza di 4 mesi non è stato convocato l’incontro chiesto il 06.06.23 dallo scrivente e, nel rilevare che, per il pagamento delle relative pratiche si sta procedendo – la revisione della liquidazione delle pratiche in parola applicando, per il “de minimis”, il “tetto massimo” di €.250.000,00 (e non di €.35.000,00) così come disposto dal Ministro dell’Agricoltura con DM del 31/01/2023 (prot.0048570) ed in coerenza con quanto assicurato in occasione del predetto incontro avuto tra le SSLL e la delegazione del Distretto, e ciò tenuto conto che il parametro “de minimis” non può che essere riferito alla data di erogazione e non della richiesta

– l’ammissione all’aiuto anche dei produttori di cui all’allegato B del DRS n.4309 del 19.09.23,

esclusi con la motivazione “domanda pervenuta oltre i termini”, non solo perché il ritardo è stato causato dal CAA che ha dato loro l’assistenza, ma anche perché ci si troverebbe difronte al paradosso che la Regione, dopo aver accumulato ritardi per oltre un anno, sanzionerebbe operatori con aziende produttive, aventi tutti i requisiti per l’accesso all’aiuto, per il ritardo causato da terzi.

– l’accelerazione delle procedure di pagamento di tutte le pratiche (comprese quelle affidate agli Ispettorati provinciali che non le hanno ancora trasmesse all’Assessorato) riferite ad una delicatissima situazione di grave crisi per la quale si era parlato di un intervento concreto ed

urgente per scongiurare l’affossamento e/o la chiusura di tanti allevamenti

– la convocazione di un incontro con una Delegazione del Distretto per un confronto sulla condizione della zootecnia da latte siciliana nei confronti della quale si rileva, purtroppo, la mancanza di una attenzione adeguata all’importanza imprenditoriale, occupazionale, ambientale ed economica del settore.

In più occasioni, a causa del susseguirsi delle avversità, il Diprosilac, nell’interesse della filiera e soprattutto degli allevatori in crescenti difficoltà ha chiesto, motivandone le ragioni, l’intervento dei governanti e della Regione in particolare. Non sempre però la posizione del distretto ha avuto l’attenzione e l’appoggio degli operatori del settore ne ha ricevuto le risposte attese.

A conclusione dell’ultima edizione della Fiera Agroalimentare Mediterranea egregiamente organizzata all’associazione interprovinciale degli allevatori con il determinante apporto del comune di Ragusa, della

Camera di Commercio, del Libero Consorzio Comunale e della Regione oltre della Banca Agricola Popolare ed altri sponsor, sicuramente riuscita sul piano partecipativo ed espositivo e del “colpo d’occhio”, nel mentre ci si compiace con gli espositori, viene spontaneo oltre che doveroso chiedersi. Ma non poteva e non doveva essere una occasione per fare emergere, oltre alle potenzialità della nostra zootecnia, la gravità della crisi che affligge gli allevatori!

Non doveva essere una ottima occasione sollecitare chi ha responsabilità governative di decidersi a prestare più attenzione ad un settore di grande valenza produttiva, economica, ambientale, occupazionale e sociale, oggi più che mai abbandonato al proprio destino? Per chi ha visitato o ha seguito la Fiera attraverso le cronache, le registrazioni, le interviste e le dichiarazioni politiche, l’impressione che si ricava è che i produttori oltre ad essere bravi sembrano, a torto, essere baciati dalla fortuna come se vivessero nell’oro e che la crisi denunciata da qualcuno, Diprosilac compreso, è frutto di fantasia ed è un fenomeno che si tira per puro protagonismo di chi presenta un documento rivendicativo o un appello per chiedere aiuto per evitare il tracollo e la chiusura di altri allevamenti, di altre aziende.

La FAM è la più importante fiera agroalimentare e zootecnico della Sicilia. Nel Meridione è seconda sola alla Fiera del Levante, di Bari. Di essa la cronaca se ne occupa solo a livello locale. Nessuno vuole sottovalutare il valore espositivo della fiera e l’ottimo apporto degli imprenditori che esponendo le loro eccellenze hanno ben figurato ed hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Si vuole purtroppo evidenziare che per il futuro della nostra zootecnia è sicuramente una occasione perduta. La fiera è stata snobbata dai decisori dei Governi, nazionale e soprattutto regionale, da alcuni rappresentanti istituzionali che avrebbero dovuto essere presenti e anzichè delegare rappresentanti avrebbero potuto dimostrare che oltre ai soldi per organizzare la fiera occorrono azioni protettive ben oltre ai tre giorni della manifestazione fieristica.